PIETRO NENNI


 
Pietro Nenni nacque a Faenza nel 1891; a cinque anni rimase orfano di padre. Giovanissimo, compì le scelte che avrebbero segnato la sua esistenza: si schierò a favore degli operai, divenne repubblicano, manifestò contro la guerra. A vent’anni sposò Carmela, da cui ebbe quattro figlie. Finì in carcere a Forlì per aver manifestato contro la guerra in Libia; ebbe come compagno di cella Benito Mussolini, all’epoca socialista e repubblicano. L’attività politica e giornalistica portò Pietro Nenni più volte in carcere; nel 1926 espatriò clandestinamente in Francia ove svolse intensa attività politica e collaborò con i fratelli Rosselli; prese parte alla guerra in Spagna.

L’esilio in Francia si concluse con la cattura e l’invio al confino a Ponza nel maggio del 1943, dove rimase fino ai primi di agosto. L’arrivo a Ponza, a giugno del 1943, fu particolarmente triste; Nenni era preoccupato per i familiari rimasti in Francia e per la figlia Vittoria, arrestata insieme al marito dai tedeschi; sapeva che l’uomo era stato fucilato e che Vittoria era stata deportata in Germania;  dopo pochi giorni ricevette la notizia della morte di Vittoria ad Auschwitz.

Inizialmente Pietro Nenni prese in affitto una stanza nella casa di Maria Picicco, la “mamma dei confinati”; toccò a Maria accudirlo, mettere a bollire gli indumenti pieni di pidocchi, imprestare vestiti del figlio Silverio che era in guerra.
Subito Nenni mise a frutto le capacità che aveva maturato in tanti anni di clandestinità: riusciva ad ottenere informazioni, a inviare messaggi clandestini tramite pescatori e marinai ponzesi.
Si trasferì in una casa di via Umberto, dotata di un magnifico terrazzo (oggi ristorante Eea), dal quale a fine luglio osservò l’arrivo di Mussolini, il vecchio compagno di cella. Ne scrisse ampiamente nei diari. 


Dopo la caduta del fascismo, insieme a Sandro Pertini, Nenni divenne uno dei punti di riferimento del socialismo italiano. Morì il 1° Gennaio 1980.


BIBLIOGRAFIA

Nenni P. Tempo di guerra fredda: diari 1943-1956, SugarCo Mi 1982 Archivio Centrale di Stato-Casellario Politico Centrale- Buste 3518 e 3519


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