Cornuti e mazziati










Federico Sandolo, Aniello Vitiello, Franco Di Meglio, Augusto Iodice a PROCIDA

Aniello Vitiello ricostruisce e documenta un'esperienza significativa nella formazione professionale di molti Ponzesi. Ricorda che, a partire dal 1962 e fino al 1967 (almeno), a Ponza si tennero corsi semestrali per il conseguimento della qualifica professionale necessaria per lavorare sulle barche da pesca. Nei primi tre anni le lezioni si tennero a Le Forna presso l'asilo delle suore e, negli anni successivi, in un capannone sulla spiaggia di Santa Maria. 
Aniello ricorda:
-Si conseguivano i titoli di  “Padrone Marittimo” e “Motorista di 2° classe” con rilascio di attestato di frequenza e conseguimento del titolo per l’abilitazione al comando di piccole unità di pesca. L’istruttore per i padroni marittimi fu il capitano Sandolo Raffaele, padre di Italo, Cesare e Benedetto, mentre per i motoristi furono istruttori Aldo e Mario Mazzella, entrambi di Santa Maria; quest’ultimo faceva l’idraulico elettricista; Aldo Mazzella è morto alcuni anni fa. 

Aldo Mazzella, morto nel 2013

Aniello prosegue:
-Tra gli allievi motoristi, oltre a me, c’erano Vitiello Silverio (Sorcio), Sandolo Federico, Luciano Cristo, Silverio Maurino, Baldassare Aprea, Aniello Impagliazzo e Giuseppe Verbini detto Jepson, che andò come marinaio su barche a vela; sul Guia di Giorgio Falck fece il giro del mondo, una volta la barca fu speronata da un’orca e naufragò, furono poi organizzati i soccorsi e l’equipaggio fu salvo.


Aniello è lo studente più giovane del corso del 1967; a marzo consegue il titolo di "Meccanico navale di seconda classe", a novembre dello stesso anno coglie l'opportunità offerta dall'Istituto Professionale di Procida e, insieme agli altri dodici studenti pionieri, parte. Essendo una persona pacata e gentile, Aniello non ha alcuna responsabilità nella scelta del titolo di questo pezzo; tuttavia, "cornuti e mazziati" è la sintesi, inelegante ma efficace, del paradosso a cui andava incontro un quattordicenne ponzese una cinquantina d'anni fa.
Nel consegnare al quattordicenne il diploma di scuola media, di fatto gli si comunica che altro non gli spetta, ha superato l'età dell'obbligo, sul territorio non sono presenti istituti  superiori; la scuola gli augura buon lavoro. Il ragazzo si dirige allora verso le paranze ormeggiate in porto perché la pesca è il settore che offre le maggiori opportunità lavorative; è bene accolto, si capisce con un'occhiata che ha voglia di lavorare ed è sveglio, gli chiedono quale sia la sua qualifica professionale ed arriva la doccia fredda: ci dispiace, non è possibile assumerti, la capitaneria di porto fa controlli continui, a bordo sale solo chi ha la qualifica. Insomma: la scuola ha spedito il nostro quattordicenne nel mondo del lavoro, il mondo del lavoro lo respinge perché non è stato a scuola! Ha torto, il nostro quattordicenne, a ritenersi cornuto e mazziato?



Elio Zecca, nato a Ponza il 23/7/1916, morto il 22/6/1997. La foto è stata gentilmente concessa dalla figlia Irma.

Le istituzioni sono quel che sono, forti con i deboli, in perenne contraddizione tra loro e, spesso, anche con se stesse. Per fortuna, oltre le istituzioni (o sopra, o sotto) ci sono  gli uomini.
Elio Zecca è consulente fiscale, ha rapporti con le associazioni di categoria e con la previdenza sociale, crede nell'associazionismo, è tra i fondatori de L'Aragosta, la prima cooperativa tra pescatori, è capace di coltivare relazioni e sfruttarle al momento opportuno. Riesce a convincere i vertici di Italpesca e qualche dirigente della previdenza sociale, trova i docenti e i locali, il corso semestrale parte, la maggior parte degli alunni acquisisce conoscenze e competenze spendibili, qualcuno resta un po' indietro ... agli esaminatori che chiedono come agire se si rinviene un cadavere in mano, un ruspante giovanotto risponde: "Giro la prua e vado da un'altra parte, è chiaro! Voi non immaginate quali guai si passano a recuperare il cadavere!"
 






 Aniello, invece, parte per Procida e prosegue gli studi a gonfie vele: a conclusione del triennio professionale consegue il titolo di "Meccanico Navale di prima classe", dopo altri due anni presso l'Istituto Nautico ottiene il diploma di capitano.
Lavora come direttore di macchine sulle petroliere, poi realizza che la navigazione di lungo corso è incompatibile con la vita familiare; ricorda:
-Mia figlia aveva un anno e mezzo e non mi riconosceva.
Aniello si imbarca sulle cisterne Vetor; oggi si gode la pensione tra Ponza e Formia.


Una foto della Corricella negli anni Cinquanta



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