Amori complicati sulla Dragonara

 

Altiero Spinelli-Ponza, 1938


A febbraio 1937 Altiero Spinelli giunge a Ponza, confinato; è appena uscito dal carcere, vi ha trascorso dieci anni; tra qualche mese compirà trent'anni. Dopo qualche giorno passato nei Cameroni chiede l'autorizzazione a prendere una casa in affitto. Ha bisogno di una donna che gli lavi i panni, i compagni  gli indicano una ponzese, Emilia. La donna lo accompagna a visitare una casa sulla Dragonara, vicina a quella in cui lei vive, Altiero accetta la soluzione abitativa, fa una avance, Emilia ci sta. 

Altiero Spinelli con le sorelle Fiorella e Gigliola- Ventotene, 1942

Emilia Coppa ha venticinque anni, la sua bruna bellezza mediterranea attrae Altiero. A vent'anni ha sposato il confinato Michele Di Cosimo, pugliese; hanno avuto una figlia. Un paio d'anni fa Michele, scontata la pena, è partito; Emilia vive con la madre e la figlia, si guadagna da vivere facendo la lavandaia. Quando il permesso a tenere una casa in affitto viene revocato, Altiero continua a frequentare Emilia, in casa di lei, ma non è il solo: altri due confinati giungono col loro pacco di biancheria sotto al braccio, motivo ufficiale della visita, e se la donna è occupata si intrattengono a giocare con la figlia, a chiacchierare con l'anziana madre. Altiero precisa che Emilia non è una prostituta ma pratica la poliandria con "una certa innocenza animalesca"; chissà se ha usato le stesse parole per Tina Pizzardo, sua fidanzata per oltre dieci anni, che ha avuto altri amori -anche con Cesare Pavese- mentre lui era in carcere e che da poco lo ha lasciato per sposare un altro. La poliandria sembra perseguitare Altiero.
Anche nella famiglia Spinelli c'è aria di burrasca, se ne percepiscono i segnali nelle lettere; il padre di Altiero, Carlo, chiede alle autorità di poter far visita al figlio confinato per discutere importanti questioni di famiglia: sta per lasciare la moglie e trasferirsi in Etiopia, presso la nuova compagna che gli ha già dato dei figli e, probabilmente, vuole mettere al corrente il suo primogenito; le autorità non gli concedono il permesso di incontrarlo. La calda, rumorosa armonia che regnava in casa Spinelli è oramai un ricordo; quando Altiero rivedrà la madre, nel 1943, troverà una donna precocemente invecchiata, distrutta dal dolore e dal diabete. 

Poi Emilia lascia Ponza, insieme alla madre e alla figlioletta; probabilmente va a ricongiungersi al marito Michele, che si è stabilito a Milano. Dopo qualche mese Altiero e tutti gli altri confinati sono trasferiti a Ventotene.

la famiglia Colorni a Ventotene: Eugenio, Ursula, due delle tre figlie

Altiero descrive alla sorella Fiorella uno dei Prigioni di Michelangelo:" Un torso umano cerca di divincolarsi dal marmo. E' oppresso dalla pietra in eterno. Mi sembra di vedere quel torso coperto di fremiti nel vano sforzo di liberare le braccia, di avere un viso. Così son io. Le braccia legate, gli occhi nel marmo nel quale si agitano ombre anzichè realtà. Da troppo a lungo, chissà fino a quando." E' così che lo vede la piccola Genoveffa D'Atri: un gigante dalla lunga barba, dai capelli arruffati, tormentato, che invade il minuscolo laboratorio da orologiaio alla Punta Bianca. La bambina ne è terrorizzata, stringe la mano di Civita piangendo, la trascina di corsa; la scena si ripete ogni domenica, quando con la sorella Giulia e con Civita percorre quel tratto di strada per andare a far visita alla vecchia nutrice di sua madre.

Altiero scrive che le donne di Ponza sono pecore gentili e sottomesse, pronte a sottostare ad ogni mano d'uomo che si posi su di esse. Sono parole durissime, il tono è da analisi socio-antropologica, oggettiva, scientifica, inoppugnabile ma non si può non cogliere in esse lo sfogo di un giovane uomo ferito dalle delusioni e dagli abbandoni.
"Come una di quelle piante che si raggrinziscono e accartocciano le foglie per sopravvivere all'arsura estiva, la mia vita sentimentale o, per meglio dire, quel poco che di essa era rimasto, se ne stava abbarbicata al ricordo della donna perduta di Torino." Ora Altiero è a Ventotene, ha già conosciuto la famiglia Colorni: Eugenio, Ursula, due bambine e una terza in arrivo. E' l'inizio di una nuova stagione.







Commenti