TESTIMONI: DOMENICO CUOMO




Ricevo un messaggio perentorio: "Devi assolutamente sentire Domenico Cuomo, il figlio della stiratrice. Ha cose interessanti sul confino da raccontare." Segue un numero di telefono.
Chiamo.
Risponde una voce energica, giovane, dalla decisa inflessione toscana.

- Ma lei, Domenico, è nato a Ponza?
-Esattamente dint'a Padura, nel 1930.

-Cosa ricorda del confino?
-Parecchio. Tanto per cominciare, sotto casa mia c'era una mensa dei confinati, la più grande, e io ne ero la mascotte. Mi invitavano spesso a pranzo, mi regalavano soldini e caramelle, per il Primo Maggio le compagne mi cucirono un bel bolerino.

Domenico doveva essere un bellissimo bambino, a giudicare dalla foto che gli è stata scattata qualche anno dopo (nel 1949, durante la visita di Togliatti).
Palmiro Togliatti, Angelo Musco, Maria Picicco, Domenico Cuomo


-Le mense erano la colonna portante dell'organizzazione dei confinati; cosa ricorda della mensa dei comunisti di Sant'Antonio?
-Era molto grande, organizzatissima; c'era un angolo per l'uccisione del maiale, c'era un orto che cresceva rigoglioso grazie alla presenza di due fonti d'acqua: un pozzo e una cisterna romana.
Al pozzo mia sorella Teresa detta Sisina conobbe il confinato Fioravante Parigi Sani. Lui era nato a Empoli nel 1908, nel '33 fu mandato al confino per aver partecipato a manifestazioni antifasciste a Livorno. Sisina e il Parigi si innamorano, si fidanzano, lui comincia a frequentare la nostra casa.

- Le famiglie in genere ostacolavano queste unioni,  temevano le ritorsioni delle autorità fasciste.
- Mio padre Carmine, ufficiale della Marina Mercantile, non era un simpatizzante del fascismo, era di idee socialiste. Non aveva la tessera del partito, nonostante i frequenti solleciti a mettersi in regola. Perciò non ostacolò il fidanzamento.
- Tutto filò liscio, allora?
-Neanche per idea. Mio padre fu convocato più volte in caserma, minacciato, sottoposto ai classici trattamenti a base di olio di ricino. Poi Sani, scontata la pena, partì.
-E Sisina?
-Sisina scoprì di essere incinta. Mio padre fu costretto a partire, cercò Sani, gli spiegò la situazione;  tornarono a Ponza, si celebrò il matrimonio. Gli sposi si stabilirono a Empoli; il piccolo Primo morì a quattro anni di meningite. Sisina e Sani ebbero altri due figli, Marco e Catiuscia. Lui aveva i polmoni malconci per le manganellate e i colpi con sacchetti di sabbia ricevuti durante il fascismo, e morì negli anni Settanta. Sisina lo aveva preceduto di qualche anno; morì a cinquantaquattro anni.
(Testimonianaza raccolta nel 2013)








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