TESTIMONI: LUISA MUSCO

 



Luisa Mazzella Musco (1927-2019)

- Luisa, vogliamo parlare di Pertini?
-Alloggiava qua, proprio in questa casa. Io l'ho ampliata e trasformata nel Piccolo Hotel Luisa ma già all'epoca era una bella, tipica casa ponzese; al piano di sopra stava un grande terrazzo dove lui coltivava piantine.
- Ne scrive Camilla Ravera, pare che tra Pertini e Umberto Terracini si fosse sviluppata una gara a chi aveva il terrazzo più fiorito; a proposito, Terracini e la Ravera abitavano da queste parti: dove, precisamente?
- Dirimpetto, oltre la via Panoramica che a quei tempi ancora non c'era; abitavano dietro l'ufficio postale.
- Infatti la Ravera dalla sua casa vede gli orti della Padura; però scrive anche che, per raggiungere Sant'Antonio, scendeva la scaletta dei Galano; perchè faceva questo lungo giro -via Amalfitano, via Chiaia di Luna, Galano- anzichè tagliare per la parte bassa di via Amalfitano, costeggiare la mensa comunista e il dopolavoro, sbucare a Sant'Antonio?
- Non so dirti. Non dimenticare che c'erano le garitte, non si andava liberamente da un punto all'altro. In questa zona c'era una garitta sulla attuale via Panoramica, sopra le terre dei Migliaccio, e una lungo via Chiaia di Luna.

- Luisa, cosa ricorda di Pertini?
- Era di famiglia benestante, riceveva pacchi di viveri dalla Liguria. Quando iniziò la storia d'amore con mia cugina Giuseppina, mi incaricava di portare ambasciate e, come ricompensa, mi dava manciate di caramelle. Viziava anche un gattino che aveva chiamato Brichetto, che in ligure significa accendino; quando partì per Ventotene, nel '39, me lo affidò. Pertini era dispettoso più di una scimmia. Era considerato pericoloso, quindi era tenuto costantemente sotto controllo dai militi; quando pioveva, Pertini prendeva l'ombrello e andava a fare un giretto; i militi erano costretti a seguirlo ma, essendo in divisa, non potevano utiizzare l'ombrello. Appena spioveva, li vedevamo tornare: Pertini elegante come al solito e asciutto, i militi inzuppati. Se riprendeva a piovere, la scena si ripeteva.


Giuseppina Mazzella

Sandro Pertini torna a Ponza negli anni Settanta per una visita fugace.
Scrive qualche cartolina all'avvocato Luigi Sandolo, socialista e segretario della sezione di Ponza; in una chiede di portare i suoi saluti alla famiglia Mazzella.

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