Sono Rita Bosso.
Figlia di genitori ponzesi, ho sempre sentito parlare di confino e di confinati. Quando chiedevo a mia madre dove vivessero, quali luoghi frequentassero, ricevevo risposte vaghe: i contatti tra ponzesi e confinati erano nulli o limitati a situazioni specifiche (abitazioni contigue, commercio).
Mia madre non lo sapeva, ma la casa in cui abitavamo, in via Corridoio, aveva ospitato un confinato, il generale Roberto Bencivenga: ne è prova la porta in cima alle scale, dotata di un riquadro in vetro che fungeva da spioncino per i militi addetti alla sorveglianza.
Ponza offre tuttora tante testimonianze sul confino politico; io ho avuto la fortuna di interrogare alcuni testimoni, ho integrato con ricerche negli archivi e con letture, e ritengo doveroso condividere il materiale raccolto.
Potete scrivermi a: bosso.rita2@gmail.com
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