Una corvetta in rada

Un articolo di Franco Schiano pubblicato  a novembre 2018

Mi sono imbattuto in una “strana” annotazione mentre su internet stavo cercando foto e notizie sulla R.Covetta Persefone che, come tutti sanno, trasportò Mussolini prigioniero a Ponza nella mattinata del 28 luglio 1943. La nave era partita  la notte del 27 dal molo Ciano di Gaeta. Ad accompagnarlo c’era l’ammiraglio Franco Maugeri, capo del Servizio Informazioni Segrete della Marina. La presenza di quest’ultimo mi è sembrata sempre un po’ sospetta, ancor di più quando ho scoperto che Maugeri era a bordo anche nel trasferimento successivo a La Maddalena, sul CT FR 32.

 

 

 

 

 

 

   Persefone  Corvetta della serie Artemide della classe Gabbiano (643/ 740 tonn dis).Sigla C 40.Operò in missioni scorta convogli e antisommergibile; trasportò Mussolini a Ponza.

Quando ho collegato il tutto, con l’annotazione di cui accennavo in apertura, i dubbi e i sospetti sono aumentati. Ma andiamo con odine, sia pure cercando di essere sintetici.

Ammiraglio Franco Maugeri (Gela 1898,Torino 1978) 

Sono arcinote le polemiche (vedi il libro “Navi e Poltrone” di Trizzino) che nel,dopoguerra investirono l’ex capo del SIS, accusato di tradimento anche per i sue sue simpatie e contatti con gli Alleati. Maugeri fu insignito di varie onorificenze civili e militari italiane e anche della Legion of Merit, onorificenza militare americana, con motivazioni che fanno riferimento a servizi resi  agli USA da Maugeri.

Nel libro di Alfio Caruso “Arrivano i nostri, 10 luglio 1943: gli Alleati sbarcano in Sicilia”, si parla di riunioni segrete, preliminari allo sbarco, tenute a Gela presso una villa di Capo Soprano di proprietà dell’Ammiraglio Maugeri, acquisita nel 1940 dal Principe Pignatelli Aragona Cortes. Secondo Caruso, in quella villa operava una sorta di cellula “deviata” dei servizi segreti militari italiani, legata alla massoneria, che comunicava con gli inglesi a Malta tramite una stazione radio.

Mi fermo qui perché sarebbe troppo lungo ripercorrere tutta la storia. Aggiungo solo che alla fine Maugeri fu assolto dalla Procura Militare grazie alla testimonianze di due suoi ex collaboratori.

Ma torniamo alla parte che più ci interessa:

Leggendo la cronologia delle missioni della R. Corvetta Persefone  mi è sembrato assai sospetto quanto riportato sotto la data del “20 luglio 1943 : La Persefone (capitano di corvetta Oreste Tazzari) riceve via radio l’ordine urgente di arrivare a Gaeta entro il 25 ed ormeggiarsi al pontile Ciano per poi aspettare ordini da Supermarina. L’ordine viene eseguito, e la corvetta, navigando sottocosta, giunge a Gaeta in anticipo sul previsto.”

A questo punto delle domande sorgono spontanee: Come mai già il 20 luglio da Roma parte quest’ordine? Già sapevano a Supermarina che il 25 il Gran Consiglio del Fascismo avrebbe sfiduciato Mussolini? Già avevano programmato l’arresto e il successivo trasferimento su un isola (prima Ventotene e poi Ponza) dell’ex Capo del Governo partendo dal pontile Ciano di Gaeta dove era pronta una corvetta arrivata appositamente da Messina? A cos’era dovuta la presenza di Maugeri sulle navi che trasportarono Mussolini da una prigione all’altra? Come mai truppe alleate sbarcarono a Ponza il 9 gosto del 43, solo quarantotto ore dopo la partenza dell’ex Duce per La Maddalena?

A voi le risposte.

La cronologia delle missioni prosegue fino al 9 settembre 43.                                            A noi interessa il giorno:“28 luglio 1943 : Alle due di notte la Persefone imbarca Benito Mussolini, destituito due giorni prima dall’incarico di capo del governo ed ora agli arresti: la corvetta dovrà portare l’ex dittatore nell’iniziale confino nelle Isole Ponziane. Accompagnano e scortano Mussolini il generale della polizia Saverio Polito, l’ammiraglio Franco Maugeri (capo del Servizio Informazioni della Marina) ed una trentina di carabinieri armati (al comando del colonnello Pelaghi), che salgono a bordo prima degli “ospiti” per presidiare la nave. A bordo a Mussolini vengono offerti caffè e colazione, ma questi li rifiuta e si lamenta anzi del trattamento (“Come uomo politico sono finito, il trattamento che mi è stato riservato è ignobile e misero”).La Persefone doppia Punta dello Stendardo, procede nel mare calmo e raggiunge dapprima (alle cinque del mattino) Ventotene, ma qui il commissario di polizia Marcello Guida, direttore della colonia penale, rifiuta lo sbarco di Mussolini per motivi di sicurezza, data la presenza sull’isola di oltre 800 confinati politici (per lo più comunisti) che potrebbero aggredirlo, dunque, dopo discussioni tra Guida, Pelaghi, Polito e Maugeri ed un’attesa di circa tre ore, la corvetta riparte per Ponza, dove arriva alle 13. Mussolini (che per due volte dice al comandante Tazzari di non voler scendere, forse sperando in una sua complicità), Polito, Maugeri, Pelaghi ed i carabinieri scendono a terra. La nave rimane in rada (al largo di Santa Maria, senza entrare nel porto) fino al tramonto, poi rientra a Gaeta, dove si ormeggia al pontile Ciano e dove il comandante Tazzari, disposta l’assemblea generale, spiega l’accaduto e conclude “Abbiamo portato in esilio S.E. il Cav. Benito Mussolini”.

Dopo qualche giorno la nave rientra a Messina, prosegue la sua attività fino alla sua fine che avviene a La Spezia la notte del 9 settembre 43, quando il comandante Trezzari l’autoaffonda per non farla cadere in mano ai tedeschi.

 

A me sembra tanto una storia di servizi deviati. Voi che dite? In ogni caso ci sono spunti sufficienti per scrivere una bella Spy Story…

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