via Umberto, via Scarpellini: letture

 Pietro Nenni- Diari



Verso le dieci la corvetta G.40 ha fatto il suo ingresso nel porto e ha gettato l’ancora a cento metri dal molo. Un generale e alcuni ufficiali sono scesi a terra. Grande curiosità nel paese e al campo. Andirivieni di ufficiali attorno alla capitaneria. L’unica automobile dell’isola è stata mobilitata dal direttore del campo per una corsa all’interno in direzione di Santa Maria…

Sono le undici quando una barca si stacca dai fianchi della corvetta e prende la direzione di Santa Maria, una frazione a un tiro di schioppo da Ponza. Sono a bordo un civile (che poi apprendo essere Mussolini che sul momento non riconosco) e sei carabinieri. Scherzi del destino! Trenta anni fa eravamo in carcere assieme, legati da un’amicizia che sembrava dover sfidare il tempo e le tempeste della vita, basata come era sull’odio comune della società borghese e della monarchia e sulla volontà di non dare tregua al nemico comune. Oggi eccoci entrambi confinati sulla stessa isola; io per decisione sua, egli per decisione del re e delle camarille di corte, militari e finanziarie, che si sono servite di lui contro di noi e contro il popolo e che oggi di lui si disfano nella speranza di sopravvivere al crollo del fascismo. 



Benito Mussolini- lettera al parroco Luigi M. Dies

Molto reverendo, 

Sabato 7, ricorre il secondo annuale della morte di mio figlio Bruno, caduto nel cielo di Pisa. 

Vi prego di celebrare una Messa in suffragio della sua anima.

Vi accludo mille lire di cui disporrete nel modo più conveniente.

Desidero farvi dono del libro di Giuseppe Ricciotti, che ho finito di leggere in questi giorni: La vita di Gesù Cristo. E’ un libro esaltante che si legge davvero tutto d’un fiato.

E’ un libro dove scienza storica, religione, poesia sono fusi mirabilmente insieme. Coll’opera del Ricciotti, l’Italia raggiunse, forse, un altro primato.

Vi mando il mio cordiale saluto.

Mussolini


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