La mia Procida- Nunzio Vecchione

É l’ultimo anno di asilo, sedici ometti ponzesi si mettono in  posa davanti alla chiesa di San Silverio: compunti, sorridenti, coi grembiulini appena lavati e stirati. I sodalizi veri, inestinguibili, si sono già formati; gli ometti non sanno che  i sorrisi di Peppe Coppa, di Mimmo Vitiello, di Pino Iodice si spegneranno troppo presto. 



da sinistra in prima fila: Domenico Zecca, Sergio D'Arco, Silverio Rispoli, Pino Iodice, Salvatore Sabatino da sinistra in seconda fila: Raffaele Pacifico, Vincenzo Curcio, Erasmo Aprea, Gino Scarpati, Tommaso Andreozzi, Mimmo Vitiello, Gianni D’Atri da sinistra in terza fila: Nunzio Vecchione, Peppe Coppa, Antonio Scotti, Giuseppe Onorato


Gli ometti sono pronti a percorrere i pochi metri che separano l’asilo dalle aule delle elementari di via Parata; la scuola li accoglierà con la severità bonaria di Michelina ‘a bidella e, trascorsi gli otto anni dell’obbligo, li abbandonerà al loro destino. 


Michelina 'a bidella (a sinistra) e un'amica. Foto di Salvo Galano pubblicata da Frammenti di Ponza

Qualcuno andrà in collegio; il mantenimento è costoso, poche famiglie possono permetterselo ma, per fortuna, il turismo muove i primi, timidi passi. Raffaele Pacifico ricorda che la madre diede in fitto una casa a un gruppo di amiche fiorentine, sbarcate a Ponza per aprire la boutique Elsa sul corso; l’entrata extra consentì alla famiglia di pagare la retta del collegio per Raffaele e di mantenerlo agli studi fino al conseguimento del diploma di ragioniere. 


Mentre gli ometti della foto si accingono al passaggio dall’asilo alle elementari, Procida costruisce un ponte virtuale verso le isole di Ponza e di Ventotene, che consente a tanti ragazzi di proseguire gli studi. Ben quattro degli ometti in grembiulino lo percorreranno: Silverio Rispoli, Vincenzo Curcio, Nunzio Vecchione, Giuseppe Onorato.



la gita allo zoo di Fuorigrotta. Nelle prime file si riconoscono Salvatore e Nunzio Vecchione, Giuseppe Onorato, Aniello Montella; dietro c'è Augusto Iodice


Nunzio Vecchione, classe 1958, questa mattina è libero dal lavoro presso la centrale elettrica e accetta di aprire il cascione dei ricordi.  A Procida alloggiava alla pensione Savoia; condivideva una quadrupla con il cugino Salvatore Vecchione e con i fratelli Dino e Moscone Vitiello. Ricorda le partite al pallone, le gite, le incursioni nei giardini procidani per fare incetta di limoni prima del ritorno a Ponza. Il nonnismo c’era, ma in dosi moderate e accettabili; produceva, tra l'altro, la sparizione delle provviste alimentari che le famiglie mandavano da Ponza col traghetto del martedì. 



da sin: Aniello Romano (‘a Bestia), Vito Vitiello (‘u Lupo), ragazzo con gli occhiali, Luciano Avellino, Salvatore Vecchione, Nunzio Vecchione. Seduto, Antonio Matrone di Ventotene.


da sin: Nunzio Vecchione, Salvatore Vecchione, Antonio Di Meglio (Chiazzone), Ormisda Scarogni.



Nunzio ha fatto buon uso del diploma da ufficiale di macchine conseguito a Procida, come testimoniano le pagine del libretto di navigazione. Ha navigato prima con i fratelli D’Amico, poi sulla cianciola Fratelli Feola di proprietà del suocero, infine sul Rio Marina. Per i suoi sessant’anni si è regalato una vacanza a Procida.








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