La nostra Procida- i pionieri (prima parte)


Federico Sandolo, Aniello Vitiello, Franco Di Meglio, Augusto Iodice

Sono le quattro di un martedì d’ottobre del 1965, Ponza è immersa nel buio, la passerella d’imbarco al Mergellina  sembra un trampolino sospeso nel buio della notte. Percorrerla significa uscire dal tepore della vita familiare, dare una sterzata a esistenze che si erano già incanalate nel solco delle attività di famiglia, delle relazioni di paese; il resto sarebbe venuto col tempo, in modo naturale, scontato.

 

Andrea Conte e Federico Sandolo

Alla punta del molo si ritrovano Silverio Vitiello ‘u Sorice, Federico Sandolo, Emiliano Vitiello, Antonio Mazzella, Aniello Tagliamonte, Ubaldo Capone, Andrea Conte, Augusto Iodice e altri. Sono in tredici, molti hanno lasciato la scuola già da qualche anno, credevano di aver chiuso definitivamente con libri e quaderni invece, domani, torneranno tra i banchi, in un'aula dell'istituto professionale di Procida. I timori, più che il sonno, li spingono verso la sala di terza classe; si stendono sulle panche di legno, si raggomitolano, provano ad addormentarsi.  Tra sei ore sbarcheranno a Procida; cosa troveranno, non lo sanno. Sono i pionieri di un’avventura che coinvolgerà tanti altri ragazzi di Ponza e di Ventotene e che si protrarrà fino agli anni Ottanta. 




Andrea Conte

“A Ponza, Silverio, Federico e io frequentavamo l’officina meccanica di Salvatore Sandolo Panzatuosto, apprendevamo il mestiere. Alle feste comandate ricevevamo cinquemila lire, non era ancora il momento di una vera e propria paga” ricorda Augusto Iodice, fornese, classe 1952. L’officina serve tutta la marineria ponzese, Salvatore Sandolo è bravo, nel dopoguerra circostanze tragiche lo sospinsero in terraferma, studiò, prese il pezzo di carta. Augusto, Silverio e gli altri, invece, hanno lasciato la scuola appena dopo l’avviamento; è un caso di abbandono scolastico al rovescio, nel senso che è la scuola ad abbandonare gli alunni, a non offrire opportunità formative.



Andrea Conte e Antonio Mazzella


Procida accoglie in modo inatteso i tredici pionieri. Silverio Capone, classe 1959, che giunge a Procida nel 1973 e vi resta sino al 1978, ricorda: “Sul porto ci aspettava  un personaggio che pareva uscito da un quadro del Seicento: abiti classici, occhialini, pizzetto, in mano una bacchetta con cui ci puntava e assegnava la destinazione: tu vai all'Eldorado, tu vai al Savoia.” Era il professore Arcangelo Esposito, figura ricorrente nei racconti degli ex studenti, docente di Italiano e proprietario della pensione Eldorado.



Aniello Tagliamonte e Federico Sandolo


I timori della partenza si dissolvono rapidamente. La nostalgia è forte ma prevale la voglia di uscire dai limiti angusti della vita di paese; cominciano a delinearsi obiettivi professionali, la visuale si amplia. Augusto definisce gli anni trascorsi a Procida “una splendida avventura”; alla pensione Eldorado si sentono ben accolti, la famiglia del professor Arcangelo -la moglie Amelia, i figli Gerardo e Patrizia- diventa una seconda famiglia, il factotum Ugo è una presenza amica. Si fa amicizia con gli altri studenti, si sfottono i professori, si attribuiscono nomi: ‘U Chiuovo, ‘U Cane. Si gioca a carte coi personaggi procidani: Pullastiello, Evangelista …


Augusto e Pippo, cameriere dell'hotel Savoia e tutor dei ragazzi

I tre anni all'istituto professionale trascorrono in fretta; al termine, dopo l'esame di qualifica, la maggior parte degli studenti ponzesi sostiene l'esame di ammissione all'ultimo biennio del Nautico; termina il regime di convitto gratuito, bisogna dire addio alle stanze dell'Eldorado e del Savoia, affittare un appartamento. La signora Tagliamonte non ci pensa due volte: si trasferisce a Procida, accudisce i figli Aniello e Silverio nonché i loro amici Augusto e Federico. I guaglioni devono studiare, l’Istituto Tecnico Nautico Francesco Caracciolo è scuola prestigiosa e severa, non regala diplomi.

La signora Tagliamonte tra Augusto e Federico

Col diploma di direttore di macchine, l'ingresso nel mondo del lavoro avviene dalla porta principale. Augusto emigra in America e vi trascorre sette anni; al ritorno naviga prima con la Navarma di Onorato, poi con la Toremar sulla tratta Portoferraio-Piombino; da quindici anni si gode la pensione nella sua bella casa all’Elba.

Andrea Conte, originario della zona dei Conti, si stabilisce nel Michigan, ha una fortunata carriera di imprenditore edile.


Anche Aniello Tagliamonte si stabilisce negli Stati Uniti


Silverio Capone vive a Ponza, lavora in albergo e come assicuratore.


Silverio Capone



Ubaldo Capone e Augusto Iodice


Tutti rievocano con piacere, tirano fuori dal cascione foto d'epoca, ricordano con commozione Federico, Antonio Zintonio andati via troppo presto.
Procida è rimasta nei loro cuori.

Vincenzo Curcio


Capone&Capone






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