Quella volta che ...(2)

 

Vito "Lupo" Vitiello, Silverio Sabatino, Antonio Sogliuzzo, Generoso D'Ambrosio


Augusto Iodice 
Ero al quarto anno. La mi' sorella * viveva in America, stava per sposarsi e mi chiese di acquistare un'auto di seconda mano perché mio cognato intendeva fare il viaggio di nozze andando in giro per l'Italia. Giacché c'ero, acquistai un'auto e una moto 175 Bianchi dal professor Genio di Tecnica Meccanica; essendo minorenne non potevo intestarmi i due veicoli, chiesi quindi al mio amico Federico Sandolo di figurare come acquirente. Il notaio era stupito: "Non mi è mai successa una cosa del genere, che un ragazzo intesti ad un amico i suoi beni." Ma Federico e io eravamo due fratelli!
Portai la moto a Ischia, dove avevo una ragazza e tanti amici: Marcellino che suonava il piano come John Lennon e l'organo in chiesa, Half Night, Angelo Monti di cui ero ospite, la su' mamma* era una donna meravigliosa. Il fine settimana andavo a Ischia, il mio compagno di studi Salvatore aveva quattro o cinque ragazze e, con la sua Mini Minor, andavamo a trovarle tutte; la mamma di Salvatore ci preparava il coniglio all'ischitana. Studiavamo insieme, ci preparavamo all'esame di Stato. E' stato bellissimo, dai!

*Augusto vive in Toscana.

Silverio Sabatino e il sacerdote don Giuseppe


Antonio Sogliuzzo  Il martedì arrivava la nave da Ponza; le nostre mamme ci mandavano il ben di Dio: salumi, formaggi, casatielli. Ognuno di noi aveva la valigia munita di catenaccio che utilizzava come dispensa. Mi accorsi che la chiave del mio catenaccio Viro apriva anche il catenaccio di Sabatino; a sua insaputa, svuotammo la valigia e banchettammo. Quando il buon Silverio si accorse che la valigia era vuota e il catenaccio non era stato forzato, non riusciva a capacitarsi. 

Silverio Sabatino ha lavorato come direttore di macchine per la società Vetor.

Silverio Sabatino, Antonio Sogliuzzo, Vito "Lupo" Vitiello

Enzo Gargano Faccio parte del primo "plotone", con altri tredici alloggiavo all'Eldorado. Ricordo il professor Arcangelo, la sua capacità di spiegarci la Divina Commedia, anche maccheronicamente, e farcela comprendere; ricordo le sue partite a carte con noi e la sua severità, necessaria a frenarci. Ma, permettetemi, ricordo con maggiore affezione la signora Amelia, sua moglie, perché le domeniche in cui andavo a giocare fuori casa con la squadra del Procida* e ritornavo non in orario per pranzare con gli altri, lei mi conservava tutto al caldo come fa una mamma. Posso mai dimenticarmi di Procida?

*Enzo è stato portiere nelle due squadre di calcio di Procida

Cena all'albergo Savoia, 1974- Si riconoscono: Gioacchino De Martino (in maglietta blu con rigo bianco), Silverio Sabatino (con i baffi), don Giuseppe. Seduti: Antonio Sogliuzzo (con camicia aperta),, don Giuseppe (con gli occhiali), Antonio "Chiazzone" Di Meglio (in maglietta verde)

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