Quella volta che ....(1)

Salvatore "Moscone" Vitiello, Antonio Sogliuzzo, Giacchino "Campana" De Martino, Antonio "Chiazzone" Di Meglio

 Antonio "Milord" Romano Si avvicinava il ponte dell'Immacolata, il professor Arcangelo

non voleva mandarci a casa, occorreva che un nostro portavoce andasse a convincerlo. 

Mandammo Peppe Onorato, il primo della classe, un mostro: viaggiava su voti altissimi

 per quei tempi, il più basso era otto. Noi invece ci tenevamo sulla media del cinque, 

un sei meno meno era una vittoria.


Michele Il professor Arcangelo aveva una personalità molto forte ...quasi un piccolo

dittatore ...non era facile averci a che fare.


Antonio Sogliuzzo Io fui l'ideatore dell'azione. Dissi "Peppe, tu sei l'unico che sa parlare,

devi essere il nostro portavoce."


Milord Eravamo nel salone dove si mangiava, il professore era nel salone comunicante, il

suo studio, un posto che metteva soggezione. Peppe bussò.


Antonio Sogliuzzo Io lo spingevo con garbo, gli altri erano dietro di me.


Milord Peppe attaccò: "Noi tutti abbiamo deciso..." Il professore troncò la frase con un urlo:

"Che caxxo avete deciso, voi?" Scappammo. Peppe rimase solo.


Peppe Onorato In quell'occasione ho capito il coraggio di noi ponzesi. Rimasi più di mezz'ora

nello studio, parlammo, l'ira del professore sfumò. Alla fine mi fece i complimenti per

il coraggio.


Augusto Iodice


Quella volta che...

Antonio Sogliuzzo Era una domenica, passeggiavamo lungo un bel viale lunghissimo,

ai lati giardini di limoni meravigliosi, io dietro con un altro paio di paesani, Peppe

Onorato avanti, a una distanza di oltre quindici metri. Ebbi un'idea lampo: staccai un limone 

e lo lanciai scommettendo con me stesso: "Se sono un tiratore scelto, non prendo Peppe."

Il limone lo colpì al centro della testa, Peppe crollò a terra, corremmo verso di lui, io

dicevo "L'ho ucciso!" Ci chinammo su di lui; ci guardò con aria stupita: "Cosa è successo?"

Per fortuna i limoni procidani hanno la buccia spessa, ammortizza.


Peppe Onorato La limonata mi fece bene, il giorno dopo presi un bel nove in italiano.

Augusto Iodice e Silverio "Sorcio" Vitiello


Quella volta che ...

Antonio Sogliuzzo Era mezzanotte. A me e al mio grande amico Giacchino "Campana" De Martino venne voglia di cachi, quei cachi piccolissimi e senza osso del giardino dell'Eldorado; uscimmo, ne avremmo presi tre o quattro. Ci avviammo al buio, lui conosceva il posto e andava avanti,  io seguivo la sua ombra. Sbagliai un passo, mi ritrovai in una buca profonda più di un metro, fatta dal giardiniere per piantare un albero. Giacchino si voltò: "Non ti vedo più, dove sei?" Io ridevo, passammo un bel po' di tempo a ridere. Che bella persona era, il mio amico Campana.

Milord Io sono il cugino di Campana.

Gennaro





Giuseppe Onorato ha lavorato come macchinista nelle Ferrovie dello Stato; oggi è in pensione, vive a Siena.


Antonio Sogliuzzo viene da una famiglia di uomini di mare ma è allergico all'acqua salata; dopo il diploma ha lavorato col padre, l'Iscaiuolo, sulla barca da pesca e nella pescheria di famiglia ma "Sulla barca ci salivo c'u chiappe 'nganna", confessa. Il suo secondogenito Stefano fa onore alle tradizioni marinare di famiglia: capitano della Guardia di Finanza, ha comandato per sette anni il primo pattugliatore PO1 a Messina; attualmente è in servizio in Sardegna.







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