Palmarola e Ponza danno l'addio ad Angelo Martusciello



 La triste notizia la dà Aniello Scotto di Santolo, che a Procida sostiene attivamente il progetto di gemellaggio con Ponza. Sul gruppo Whatsapp dei partecipanti al progetto Aniello scrive:

E' finito Angelo Martusciello, mio cognato, uomo  molto legato a Ponza e, soprattutto, a Palmarola. Ha frequentato Palmarola fino all'estate scorsa, all'età di novantacinque anni. Quando io gli raccomandavo di stare attento perchè aveva una certa età, lui mi rispondeva "Anie', io si mor ' a Palmarola, mor' cuntento."
Io spero che nei suoi ultimi istanti abbia avuto una visione di Palmarola, il suo paradiso terreno. Abbiamo iniziato a frequentare l'isola una cinquantina di anni fa, io l'ho frequentata per una ventina d'anni. Ricordo sempre con affetto gli amici Giuseppe 'u Francese, colonnello Gresele, maresciallo Parente, maresciallo Corti,  Michele e Assunta Piccirillo, Giulio il Pescatore, Cristo Luigi e Antonio, Leone, Benedetto Sandolo, Giovanni Onorato 'a Scigna.



La storia del Francese e dell'intreccio tra Ponza, Procida e Palmarola è stata raccontata da Angelo e dalla moglie Maria sul sito

Giuseppe Tagliamonte 'o Francese emigra da Ponza a Marsiglia nel 1927, dopo qualche anno sposa Luisa, figlia di un procidano e di una ponzese. Nel 1958 fanno ritorno a Ponza ma a Giuseppe, tanti anni prima, Palmarola ha cotto ' u core, gli si è impresso nel cuore il ricordo della prima vacanza sull'isola col padre, immersi nella natura selvaggia. Giuseppe 'o Francese costruisce una casetta sulla spiaggia in cui vorrebbe trasferirsi, Luisa non è d'accordo, alla fine trovano un compromesso: trasformare la casa in un ristorante con qualche camera. Il menù è essenziale, se il cliente chiede un caffè la signora Luisa risponde "Aspettate, prima devo disinfettare la macchinetta." Altri tempi, altri turisti, altra Palmarola; qualche giorno fa Michele Rispoli ha ricordato un altro francese, Marcel del ristorante Ippocampo, tavoli in piazza Pisacane e cucina raffinata: si siedono tre persone, il cameriere si avvicina con menù e carta dei vini, i clienti ordinano mozzarella e birra Peroni, il cameriere riferisce imbarazzato al proprietario. Marcel ribatte "Questo è troppo", si avvicina ai clienti e comunica: "Mozzarella sì, Peroni no." Il signore più anziano si alza: "Peroni sono io!"; Marcel, prontamente: "Cameriere, una cassa di Peroni al signore."



Nell'estate del 1965 Angelo Martusciello, puteolano, ristoratore, cacciatore, va in vacanza a Ponza con moglie (procidana) e figli; una turista incontrata per caso suggerisce di andare a Palmarola, la famigliola fa le provviste, si accorda con un barcaiolo e parte. L'accoglienza di 'o Francese e della moglie è spartana ma genuina, si instaura un'amicizia, lui racconta di come ha fatto costruire la cappella di San Silverio sul faraglione, confida che la croce in legno l'ha rubata nel cimitero di Ponza; alla morte dei proprietari, i Martusciello rilevano il ristorante.

Alla famiglia Martusciello, ad Aniello Scotto di Santolo va il cordoglio di tutti i partecipanti al progetto di gemellaggio Ponza-Procida.

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