Maria Baroncini

Maria Baroncini- 1923

Maria Baroncini a Ponza- 1933

"La classe operaia era ostile alla guerra imperialista, vista come uno strumento per opprimere altri popoli." Parole nette, limpide, che vorremmo sentir pronunciare oggi; le disse Maria Baroncini (1903-1982), comunista, riferendosi alla prima guerra mondiale. Aveva dodici anni quando la guerra scoppiò;  prima di sei figli, doveva occuparsi dei fratelli mentre i genitori andavano a lavorare come braccianti ma trovò il tempo per partecipare alle manifestazioni pacifiste. Militò nel partito comunista sin dalla fondazione. Si unì al compagno Giuseppe Berti, lo seguì a Mosca, ebbero una figlia, trascorsero gli anni del confino di lui ad Ustica, poi anni di clandestinità a Parigi con frequenti ritorni in patria, sempre clandestini. Nel 1932 lei fu arrestata in Italia e condannata al confino; il marito e la figlia rimasero in Francia. 


Maria e Nella Baroncini a Ponza

Maria aveva frequentato solo la scuola dell'obbligo ma sfruttò tutte le opportunità di formazione che il partito offriva ai suoi iscritti. Diventò esperta di crittografia: spediva da Ponza lettere al marito che sembravano innocenti ed erano invece dei messaggi cifrati. Condivise gli anni di confino con la sorella Nella, in una casa sulla Dragonara in cui ospitarono compagne appena giunte a Ponza, tra cui Camilla Ravera. Dopo qualche anno Giuseppe Berti le scrisse che intendeva chiudere il loro rapporto; la figlia Vinca continuava a vivere con lui, a Parigi. Nel 1937 giunse a Ponza Mauro Scoccimarro (1895-1972), vecchia conoscenza dei tempi di Mosca; affittò una casetta contigua a quella di Maria, l'amicizia si rinsaldò, si trasformò in amore. 
Nel 1939 la colonia confinaria di Ponza fu chiusa e i confinati furono spostati a Ventotene; poco dopo Maria fu raggiunta dalla figlia Vinca, che anni dopo scrisse:
Fu uno strano appuntamento, tanto atteso e sofferto da parte di mia madre, distaccato da parte mia, ragazzina di tredici anni che andava ad incontrare un'estranea. Quella notte dormii per la prima volta nel capannone delle confinate in un lettino accanto a quello di mia madre. Durante la notte la sentii piangere a lungo, sicuramente l'incontro che aveva tanto a lungo sognato non si era svolto come aveva immaginato. Non feci nulla per interrompere quel pianto e oggi non ne sono fiera.

Dopo la caduta del fascismo Maria Baroncini e Mauro Scoccimarro si stabilirono a Roma, parteciparono attivamente alla Resistenza, lui fu figura di primo piano nel Partito Comunista e divenne senatore. 

Maria e Mauro Scoccimarro a Roma- 1951



Nella, sorella di Maria, sposò Antonio Cicalini, confinato, fabbro, nel maggio del '39. 

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