Esce oggi, 8 aprile 2025, il libro di Antonio Scurati M. La fine e il principio, Bompiani ed.
Il secondo capitolo è dedicato all’arrivo di Mussolini a Ponza. Alcuni punti contengono, a mio avviso, imprecisioni; evidenzio le frasi di Scurati, sottolineo in rosso gli errori, inserisco annotazioni come si addice a una pedante insegnante quale sono stata. Ad esempio:
1. “Non voglio scendere, non voglio scendere, non voglio scendere.” Corre voce che si sia afferrato al passamano della scaletta di bordo recalcitrando come un bambino. Lo racconteranno, per il resto della vita, i marinai del faro.
Da quale faro i marinai vedono Mussolini, ne osservano i gesti da bambino recalcitrante, ne ascoltano i capricci? Pietro Nenni, testimone oculare, scrive: Andirivieni di ufficiali attorno alla capitaneria.
2. Il Duce del fascismo riappare sul poggiolo della casa nota a Ponza come Villa del ras Maui.
La casa in cui Mussolini viene condotto è nota a Ponza come “casa del Ras Immerù”.
3. L’arrivo sensazionale del prigioniero illustre
L’arrivo della corvetta Persefone, i movimenti delle forze dell’ordine sul molo Musco sono senz’altro sensazionali e destano curiosità in paese, ma la notizia che sia giunto il duce comincia a circolare solo dopo qualche ora, e in forma ufficiosa.
4. A Ponza, oltre a centinaia di prigionieri politici balcanici, sono segregati da anni numerosi oppositori del regime fascista.
A luglio del 1943 si trovano a Ponza gli internati slavi e pochi confinati politici: Pietro Nenni, Tito Zaniboni, Luigi Silvestro Camerini, Vincenzo Capuana (in fin di vita); qualche altro ex confinato vive sull’isola. Gli oppositori del regime fascista sono stati trasferiti a Ventotene nel 1939.
5. Affacciati alle finestre delle loro prigioni, gli antifascisti confinati dal regime sull’isola di Ponza non possono udire lo sciabordare delle onde sulla scogliera di Santa Maria.
“Scogliera” a Santa Maria?
6. Verso sera, un carabiniere pietoso fa preparare da sua moglie una tazza di brodo (...); dal maresciallo della locale caserma dei carabinieri riceve in dono due pesche mature.
I carabinieri di scorta a Mussolini hanno un atteggiamento rispettoso e deferente, non certo pietoso. Il duce non è alla fame, riceve assistenza medica, i carabinieri di scorta gli procurano le trascrizioni dei bollettini di guerra.

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